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Il Progetto Proprietà Brazzà

 

L’obiettivo dei proprietari Cécile Cornet d’Elzius e Corrado Pirzio-Biroli è di ridare lustro a una proprietà di grande interesse storico e ambientale attribuendole un sostanziale ruolo economico-sociale e culturale. Si tratta della trasformazione dell’ambiente di 35 ettari del Castello di Brazzà in azienda multifunzionale con sviluppo del patrimonio immobiliare a fini turistici e culturali, interventi di protezione e valorizzazione del patrimonio agro-ambientale, del paesaggio e della fauna, e mantenimento di un tessuto economico-sociale attivo nelle colline moreniche del Friuli-Venezia Giulia. Il progetto è stato stilato nel 2005 con la collaborazione del Professor  Carlos Otero Muerza Direttore dell’Istituto Ibérico para el Medio Ambiente y los Recursos Naturales (IIMA).

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Il progetto concerne punti deboli della pianificazione del territorio delle colline moreniche del Friuli e mira a contribuire alla rinascita di tale zona promuovendo il turismo rurale e dinamizzando l’economia rurale della zona attraverso la produzione sopratutto di servizi come acqua pulita (rio Liule), aria pura, fieno ed altri prodotti biologici, riserva di fertilità e bio-diversità, e spazio accessibile sorvegliato con divieto di caccia. Invece di produrre come in passato mais e vino, la proprietà produce ormai “agricoltura di terza generazione”, e cioè “paesaggio”. Incidentalmente si spera anche che il progetto possa servire a proteggere la superficie dell’azienda intorno al Castello di Brazzà da altre frammentazioni (nel 1950 la proprietà comportava ancora più di 300 ettari) di carattere familiare o economico e da nuove costruzioni penalizzanti per il paesaggio.

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La svolta avvenne nel 2002 quando Cecilé Cornet d’Elzius, la moglie di Corrado Pirzio-Biroli, riacquisto’ la parte di proprietà che era stata scorporata nel dopoguerra per motivi ereditari. Come a suo tempo Cora Slocomb, che dette nuova vita alla proprietà di famiglia col marito Detalmo, Cécile si è immersa in un’opera di riappropriazione dell’habitat della zona del Castello di Brazzà, sia attraverso il restauro di costruzioni degradate, terminato nel 2010, che attraverso la creazione di un’area naturalistica agro-ambientale dimostrativa. Il restauro immobiliare ha permesso la creazione di alloggio per 24, di un museo storico-artistico di tre piani e mezzo, lo Spazio Brazzà, e di un centro per l’infanzia, il Centro Internazionale per la Cultura dell’Infanzia ŠtÄ›pán ZavÅ™el, inaugurato nel 2011, oltre che di un giardino di rose profumate.

Gli interventi di protezione e valorizzazione del patrimonio agro-ambientale e paesaggistico hanno tra l’altro comportato la creazione di un pascolo permanente/ prato stabile  di graminacee leguminose ed altre essenze per fieno biologico, il ripristino del biotopo dell’area sorgiva e del bacino imbrifero del rio Liule, la creazione di una siepe faunistica lungo tutto il confine del parco, tre zone di leguminose (Operation Pollinator), una ventina di arnie di api, la salvaguardia di varie isole di vegetazione faunistica e il restauro di un vecchio roccolo/bressana (monumento vegetale). Ciò ha permesso il ritorno di buona parte delle specie faunistiche scomparse (salvo per ora cigni, oche e sparvieri), e un migliore equilibrio ecologico col ritorno di pipistrelli, ghiri, rapaci e rane. Una zona è stata riservata al pascolo di cavalli e un’altra a un giardino di rose profumate e di ortensie in varietà. Sono previsti inoltre il restauro di un bacino lacustre (fine ‘800) con ricostruzione delle rive e della diga d’uscita, il recupero di una zona umida, la sostituzione di alberi autoctoni e storici scomparsi per malattia, agenti atmosferici o per l’étà, l’approntamento di un itinerario botanico segnalato e la creazione di una zona sculturale nel parco.

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Pur preservando il suo carattere strettamente privato, l’ambiente è accessibile gratuitamente al pubblico: il parco durante la manifestazione Giardini Aperti, e i musei di Spazio Brazzà lo sono anche durante la Giornata Internazionale dei Musei. Il museo resta inoltre accessibile quasi tutto l’anno su appuntamento.

Il progetto Habitat Brazzà riguarda una villa patronale, due fabbricati rurali – uno destinato ad abitazione e ambedue destinati ad attività culturali due musei e naturalmente il parco:

 

La villa padronale Castello di Brazzà

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Villa del 17° secolo, incendiata durante l’occupazione austriaca nel 1918 e ricostruita da Idanna di Brazzà su base di un progetto dell’architetto palladiano Provino Valle. Abitata per lunghi anni dai Brazzà di Savorgnan e, dopo il matrimonio di Idanna con l’ufficiale di cavalleria e olimpionico Giuseppe Pirzio-Biroli, dalla famiglia Pirzio-Biroli, ritrovo’ il suo splendore storico-sociale grazie all’impegno di Fey von Hassell, moglie di Detalmo Pirzio-Biroli. E’ ora di proprietà di Corrado Pirzio-Biroli, è riservata ad usi familiari ed è oggetto di un piano di restauro.

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Casa delle Rose (alias, Casa di Antonio Brazzà)

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Costruita tra il 16° e il 18° secolo, fu abitata nel dopoguerra dalla figlia di Idanna, Marina Pirzio-Biroli e da suo marito Puccio Pucci (il fratello del coutourier Emilio). Alla loro separazione, fu venduta negli anni cinquanta e subi’ seri danni durante il terremoto del 1976, restando in seguito in gran parte disabitata. Fu poi riacquistata nel 2002 da Cécile Cornet d’Elzius, la consorte di Corrado Pirzio-Biroli alla quale si deve la rinascita della proprietà che è destinata a fini turistici e culturali.

 

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I musei Spazio Brazzà.

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Si tratta del Museo Storico ‘Pietro di Brazzà Savorgnan’ e del Museo Artistico ‘ŠtÄ›pán ZavÅ™el’, che sono alloggiati in una barchessa veneziana del XVII secolo. Resa inagibile dal terremoto del 1976, la barchessa crollo’ completamente nel 2002. Riacquistata poco prima da Cécile Cornet d’Elzius, fu restaurata e destinata a museo e attività artistico-culturali. Lo Spazio Brazzà é stato inaugurato dall’Assessore all’Istruzione, Università e Famiglia Roberto Molinaro e dal Sindaco di Moruzzo Roberto Pirro’ il 30 settembre 2011.

Il direttore scientifico del Museo artistico ŠtÄ›pán ZavÅ™el dal 2011 al 2022 è stata Marina Tonzig, responsabile della programmazione artistica di Spazio Brazzà e direttore scientifico del Centro Internazionale di Studi per la Cultura dell’Infanzia ‘ŠtÄ›pán ZavÅ™el’.

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